L’orgoglio da Capitano e una maturità calcistica importante: questo Leonardo Corsinovi

Difensore centrale, 24 anni, cresciuto nel settore giovanile amaranto dove ha fatto tutta la trafila fino a diventare capitano della Prima Squadra, montelupino doc. Ecco l’identikit di LEONARDO CORSINOVI, un guerriero in campo e ormai da anni punto di riferimento della squadra a discapito della giovane età. Abbiamo scambiato due chiacchiere con LEONARDO spaziando dal momento della squadra agli aneddoti personali. Ecco il quadro che ne è venuto fuori…

Ad Uliveto Terme è arrivato un successo importante, a confermare l’ottima ripartenza dopo la sosta…

“Si, sicuramente è stata una vittoria pesante quella di domenica, arrivata in un campo davvero difficile dove poche squadre hanno fatto punti. La sosta probabilmente ci ha fatto bene, perché abbiamo ripreso il nostro cammino dopo un periodo davvero brutto, riacquistando un po’ di serenità e fiducia. È bello che ci sia entusiasmo, ma non abbiamo fatto ancora niente, ora dobbiamo lavorare per dare continuità di prestazione e di risultati”.

Ancora una partita senza gol al passivo, la ritrovata solidità difensiva è la chiave di questo buon momento?

“Abbiamo sicuramente ritrovato solidità, sia tra noi difensori ma anche e soprattutto come solidità di squadra. Siamo riusciti a mantenere una distanza più corta tra i reparti e questo ci ha permesso di difendere meglio e concedere poco agli avversari”.

Come ti trovi con Alicontri? E l’ultimo arrivato Piochi, come si è inserito?

“Con Alessio mi trovo benissimo sia in campo che fuori, spesso ci prendiamo in giro a vicenda e scherziamo (ad esempio lui mi ricorda che quest’anno non ho ancora segnato e io gli ricordo che è un centrale di difesa anche se si crede un “10” – sorride -, ma credo che la sua esperienza sia fondamentale per la squadra e per me che ci gioco a fianco. Per quanto riguarda Matteo si è inserito al meglio in gruppo, è arrivato in punta di piedi, ma piano piano si sta sciogliendo e mi fa molto piacere. E’ un ragazzo serio che ha qualità e personalità, quindi sicuramente ci ha dato una grossa mano e il suo contributo è molto importante per noi”.

Adesso state facendo un po’ più fatica a finalizzare, pesano forse anche le non perfette condizioni di alcuni attaccanti?

“Sicuramente l’assenza di Fabrizio e le condizioni non perfette di Alioune ci stanno penalizzando, ma questo è normale visto che sono due giocatori fortissimi e non averli a piena disposizione non può che essere un rammarico per noi. Detto questo, se facciamo fatica a finalizzare significa che dobbiamo migliorare degli aspetti di gioco su cui stiamo lavorando, perché davanti abbiamo giocatori forti come Edoardo (Bini) Matteo (Garunja) e Elhadji, che hanno già mostrato le loro grandi qualità. In più ci sono ragazzi giovani come Cintelli, Cerrini e Tofani che devono crescere ma che secondo me hanno un grande potenziale”.

Ormai da diversi anni giochi con la fascia al braccio, cosa significa per te?

“Per me è un orgoglio giocare per il mio paese, a maggior ragione da Capitano. È un grande onore ma anche una grande responsabilità, quindi cerco sempre di essere da esempio soprattutto per i più giovani, perché tutti dobbiamo capire l’importanza di giocare per questa maglia”.

Dai un voto alla tua stagione fin qui e a quella del Montelupo…

“Do un 6.5 sia a me che al Montelupo, sicuramente possiamo fare meglio ma siamo sulla strada giusta”.

Che allenatore è Lucchesi?

“Il Mister lo conosco ormai da tanti anni, lo considero un grande allenatore e una grande persona. Con lui nessun giocatore si sente escluso perché fa sentire importante ogni componente della squadra, anche chi gioca meno si sente partecipe e parte del gruppo, quindi quando viene chiamato in causa dà sempre il massimo. Un’altra cosa che apprezzo molto è che non cerca mai alibi o giustificazioni, ma si concentra su cosa c’è da migliorare in campo per fare sempre meglio e crescere come squadra”.

C’è un compagno che ti fa più arrabbiare in campo? E quello più amico fuori?

“Non saprei, il primo che mi viene in mente è Nicco (Ulivieri), che tenta i tunnel davanti alla nostra area di rigore, anche se lui lo nega (ride). Comunque a parte gli scherzi gli voglio bene. Per quanto riguarda la seconda domanda non so sceglierne uno solo, quelli con cui sono più amico fuori dal campo sono sicuramente Andrea (Lensi), Fabrizio (Anedda), Mirko (Marrazzo) e Alioune, è un po’ di tempo che giochiamo insieme e abbiamo condiviso tanti momenti quindi è normale essere molto legati”.

Domenica altra trasferta impegnativa, come ci arrivate?

“Sapendo che ci aspetta un viaggio lungo e una squadra in cerca di punti, quindi dobbiamo subito capire l’ambiente e la difficoltà della partita. Vogliamo dare continuità e abbiamo le qualità per farlo”.

Hai un grande difensore a cui ti ispiri? La tua squadra del cuore?

“Se si parla di difensori del passato ti dico Puyol e Samuel. In questo periodo i difensori che mi piacciono molto e che osservo di più, visto che giocano in serie A, sono Buongiorno e Bremer. Per quanto riguarda la squadra del cuore sono un tifoso dell’Empoli. Quest’anno finora non mi è andata tanto bene, speriamo in Nicola”.