Disponibili a mettersi al servizio della squadra – Stefano Provvedi

L’estate è ormai alle porte e il pallone tra poco smetterà di rotolare, giusto un paio di mesi per fortuna, per questo come ogni anno è tempo di bilanci. Di guardarsi alle spalle e analizzare quanto è stato fatto e qaunto ancora c’è da fare. Ecco allora che questa settimana abbiamo scelto di fare il nostro classico approfondimento sul gruppo dei Primi Calci a 5 II Anno – Under 9.

Per questo abbiamo deciso di fare due chiacchiere con uno dei due istruttori, STEFANO PROVVEDI, che è al terzo anno con questi bambini. L’altro è il giovane NICCOLO’ CIULLI. Una chiacchierata non solo su come è andata la stagione, ma anche per conoscere un po’ più da vicini tecnici e bambini, ‘spiando’ un po’ nello spogliatoio attraverso le parole di chi li segue settimanalmente.

La stagione sta per volgere al termine, cominciamo a tirare le somme, soddisfatto di come è andata?

«Direi sicuramente di sì, la stagione è stata intensa abbiamo iscritto due squadre per le partite settimanali perché il numero dei bambini iscritti era aumentato rispetto all’anno precedente, quindi abbiamo anche modificato l’impostazione degli allenamenti che hanno avuto un’alta presenza per tutta la stagione. Possiamo dire che gli obiettivi principali siano stati raggiunti».

Quali sono i principali passi in avanti fatti da questi bambini?

«Personalmente, visto che questo gruppo ha iniziato con me, posso dire che in tre anni hanno fatto dei progressi notevoli sia tecnicamente ma soprattutto dal punto di vista educativo e dell’unione di squadra. L’unico aspetto che ancora manca a tutto il gruppo è quello di non esprimere al meglio in partita le proprie qualità acquisite, forse per una certa “timidezza sportiva” ma in quest’ultimo periodo della stagione stiamo lavorando per migliorare anche in questo e possiamo dire che già si intravedono dei risultati».

Quale è la cosa che più ti piace di allenare i bimbi di questa età?

«Da quando ho iniziato quest’attività ho sempre gestito bambini delle categorie “piccoli amici” o “primi calci”, quindi nella fascia di età 6/9 anni. Sono decisamente convinto che qualsiasi sportivo se possiede delle buone basi educative, oltre che tecniche, sicuramente riuscirà anche ad esprimere le proprie qualità in maniera migliore. Quindi ciò che mi piace trasmettere loro fin dall’inizio del proprio percorso calcistico sono: il rispetto per tutti e tutto, l’educazione ed il comportamento, i valori dello sport e tutto ciò che riguarda la propria “autosufficienza”, come farsi la doccia o semplicemente legarsi le scarpe. Per quanto riguarda un aspetto di gioco ci piace dare durante gli allenamenti la giusta attenzione al passaggio da fase di gioco egocentrica a quella collettiva senza mai scoraggiare le iniziative personali».

Come viene impostato un allenamento?

«Quest’anno io e Niccolò Ciulli abbiamo modificato leggermente l’impostazione degli allenamenti dividendo i bambini in due gruppi quasi sempre eterogenei. Facciamo una prima parte motoria con e senza palla, una fase centrale con stazioni tematiche ed infine la classica partitella. Abbiamo lavorato maggiormente sull’intensità di corsa e la trasmissione della palla».

C’è un aspetto nel quale ti hanno sorpreso?

«Allora come gruppo non c’è stato qualcosa in particolare che ci ha sorpreso, invece a livello individuale possiamo dire che ognuno di loro ci ha sorpreso in qualcosa che lo caratterizza dagli altri».

Descrivi il tuo gruppo con tre aggettivi…

«Diciamo che questo è un bel gruppo formato da bambini solari ed aperti. Quest’anno abbiamo avuto rispetto al precedente sei nuovi compagni che si sono inseriti benissimo nel gruppo in breve tempo. Altri aggettivi che ci vengono in mente sono disciplinati e collaborativi, sempre disponibili a mettersi al servizio della squadra specialmente nei momenti di difficoltà».

Dai un voto al rapporto con lo staff, a quello con la società e a quello con i genitori…

«Anche se sinceramente a me non piace dare voti sui rapporti interpersonali ci provo. Con lo staff direi 10 in quanto siamo in due e con Niccolò è già il secondo anno che lavoriamo insieme ed il rapporto è ottimo ed in un certo senso ci compensiamo, anche visto la differenza di età. Alla società personalmente darei un 9 perché c’è sempre un margine di miglioramento, con il responsabile della Scuola Calcio Mattia Grazzini c’è un ottimo rapporto e piena fiducia nel lavoro svolto. Per i genitori mi sentirei di dire due parole perché in questi anni hanno avuto un comportamento corretto, sportivo e rispettoso dimostrandosi sempre disponibili anche in situazioni particolari e se abbiamo formato un bel gruppo di bambini è certamente merito anche loro. Vorremmo ringraziarli ed esortarli a continuare su questa strada per il futuro sportivo dei loro bambini. Vorrei ringraziare anche gli addetti agli impianti sportivi che hanno svolto un eccellente lavoro».

Qual è la squadra più tifata nello spogliatoio?

«Credo che la squadra più tifata sia sicuramente la Fiorentina, poi ci sono alcuni tifosi juventini ed un interista».

Hanno degli idoli che gli piace imitare?

«Onestamente non vengono menzionati spesso giocatori di riferimento, è vero anche che io non sono un grande estimatore dei calciatori attuali essendo più legato al cacio anni 80/90, quindi non incentivo molto le odierne emulazioni. Un giorno ho fatto il nome di Pelè e più della metà dei bambini non sapevano di chi parlassi, allora ho preso spunto per raccontargli che era un campione del passato e che come testimonial in una famosa pubblicità del tempo pronunciava una frase che mi piace ricordargliela spesso e che vorrei la prendessero come slogan: ”Quando faccio una cosa mi piace farla bene”, ovvero cercare di dare sempre il massimo».