Andrea Lensi ai nostri microfoni, tra il rigore parato e la sua avventura amaranto

Poco impegnato fino a quel momento nell’ultimo dei cinque minuti di recupero del match di sabato scorso col San Miniato il nostro portierone ANDREA LENSI è diventato assoluto protagonista della giornata: prima in negativo procurando un rigore che poteva costare una ‘bruciante’ sconfitta, per quanto visto in campo, e poi in positivo andando proprio a parare il penalty con un guizzo degno del miglior Julio Cesar (scelta non casuale del paragone), dimostrandosi un vero asso in questo fondamentale. Già l’anno scorso infatti ne aveva neutralizzati diversi. E noi abbiamo deciso di scambiarci due chiacchiere come “PERSONAGGIO DELLA SETTIMANA”.

Sabato non è arrivato il bis dopo il successo con l’Invictasauro, ma per come poteva finire, il pari vi accontenta?

“Ovviamente per come poteva finire il pari ci accontenta, anche se penso che nei 93 minuti prima del rigore avremmo meritato qualcosa in più noi”.

Raccontatici l’episodio decisivo del rigore, hai dei segreti?

“Mamma mia (sorride)! Ho fatto tutto da solo: l’ho causato per una disattenzione e poi l’ho parato… meglio così, sono stati cinque minuti di adrenalina pura. Nessun segreto, ci alleniamo ogni tanto e sabato è andata molto bene”.

Peccato, perché sul piano della prestazione anche stavolta non è mancata…

“Assolutamente, la prestazione non è mancata, veniamo da tre partite positive sotto l’aspetto del carattere”.

Datti un voto e dai un voto alla squadra per quanto fatto finora… 

“Do sei sia a me che alla squadra: io sono stato decisivo in alcune partite, ma in altre avrei potuto fare di più, la squadra ha raccolto secondo me, meno di quello che abbiamo dimostrato, anche alternando però partite dove abbiamo effettivamente meritato di perdere”.

Com’è mister Lucchesi?

“Ho un bel rapporto con il mister, penso che sia una brava persona prima ancora di un bravo allenatore, è giovane, ma ha buone possibilità secondo me nella sua carriera di tecnico”.

L’arrivo di un altro portiere esperto come Cappellini ha alzato la competitività interna?

“Sicuramente, fa sempre piacere avere un po’ di sana rivalità.”

Nonostante non è molto che sei a Montelupo sei già uno dei leader…

“Tengo alla squadra, alla società ma soprattutto ai compagni con i quali penso di avere un bellissimo rapporto con tutti, dai più giovani ai più grandi”.

C’è un rito scaramantico nello spogliatoio? Oppure avete un modo per caricarvi prima delle gare?

“Nessun rito scaramantico, ognuno si carica a modo suo”.

Hai un idolo o un portiere a cui ti ispiri?

“Mi è sempre piaciuto Julio Cesar (ora capite la citazione ad inizio articolo)”

Obiettivo personale e di squadra per questo 2024?

“Obiettivo di squadra è quello di migliorarsi, cercando di fare il massimo che possiamo fare in questo campionato; quello personale è continuare l’andamento positivo di questo anno e mezzo che sono a Montelupo sperando di risalire qualche categoria”.