Una maglia che voglio indossare per molto altro tempo – Mattia Bonanni degli U17

Sette reti stagionali, le stesse di capitan BRUNO ESPOSITO e 2 in meno di bomber ALBERTO FALASCHI, nonostante giochi contro avversari più grandi. Stiamo parlando di MATTIA BONANNI, montelupino doc classe 2008 che gioca però in pianta stabile con gli ALLIEVI REGIONALI 2007, con cui nell’ultimo week-end ha firmato il gol che è valso l’1-1 finale sul difficile campo dell’Arezzo Academy, squadra sesta in classifica con 48 punti. E noi abbiamo fatto due chiacchiere proprio con lui per analizzare quanto fatto finora e conoscerlo un po’ meglio.

Ad Arezzo avete ottenuto un bel pari contro una delle squadre più attrezzate del girone, qual è stato l’aspetto dove siete stati più bravi?

“Ad Arezzo è stata una partita molto combattuta, avevamo contro una squadra tosta, che è scesa in campo molto grintosa dopo la nostra vittoria all’andata per 6-3. In campo si è dimostrata una buonissima squadra, siamo stati bravi a tenerle testa e a mantenere il pareggio fino alla fine, anche se il nostro obiettivo erano i tre punti”.

Raccontaci un po’ il tuo gol…

“La mia rete è nata da un rimpallo sul tiro di un mio compagno, il quell’occasione la palla è finita sui miei piedi. Ero in una posizione un po’ svantaggiata perché ero defilato rispetto allo specchio della porta, però sono riuscito comunque a calciare il pallone a mezza altezza ed a farlo entrare in porta”.

Tra quelli che hai segnato quest’anno ce n’è uno che ricordi più volentieri?

“Sicuramente il primo che ho segnato in campionato a Levane. Sugli sviluppi di una punizione laterale, calciata perfettamente da Rosta, sono riuscito a smarcarmi dal difensore e a colpire la palla di testa da una distanza abbastanza ravvicinata”.

Stai giocando da sotto età con gli Allievi da quasi tutta la stagione, come ti trovi?

“Certamente anche se di un solo anno, la differenza a volte in campo si fa sentire, soprattutto a livello di frequenza di gioco e di mentalità. Non è un campionato facile, ho attraversato un brutto periodo di 12 partite senza gol e questo mi ha fatto perdere molto la fiducia in me stesso, con la rete a Levane mi sono sbloccato, rimanendo comunque fermo per altre partite. Adesso invece sto passando un bel periodo con 6 centri in 5 partite, cosa che mi sta facendo riacquistare fiducia. Speriamo di continuare così fino alla fine della stagione”.

Nello spogliatoio chi è il più ‘casinista’ e quello che si fa sentire nei momenti difficili?

“Il nostro è un bello spogliatoio, ridiamo e scherziamo ma siamo anche in grado di rimanere seri e concentrati nei momenti di difficoltà, come abbiamo visto in varie partite quest’anno nonostante i risultati. Non c’è uno in particolare più ‘casinista’, certamente quelli che fanno più divertire sono Soriano, Forciniti e Milone, con loro è impossibile non divertirsi. Quello che si fa sentire nei momenti difficili, invece, è sicuramente il capitano Esposito nonostante siamo in grado tutti di incoraggiarsi a vicenda”.

Quali sono le tue caratteristiche? E dove ritieni di essere migliorato di più?

“Una mia caratteristica su cui punto molto è la copertura di palla, su questo mi sento molto sicuro riuscendo anche a guadagnare qualche fallo nei momenti di bisogno in campo. Secondo me sono migliorato molto sui movimenti senza palla, sto vedendo più spazi e posti in cui inserirmi in confronto allo scorso anno, in cui ero molto più statico. Rimane comunque da migliorare con la palla al piede, aspetto nel quale mi sento ancora insicuro”.

Cosa significa per te la maglia amaranto?

“La maglia amaranto la indosso da quando avevo 6 anni. Con questa maglia ho affrontato momenti di difficoltà, ma mi sono goduto anche momenti di gioia. È una maglia a cui secondo me non viene data l’importanza che gli spetta. La ringrazierò per sempre per avermi permesso di sfogarmi, divertirmi, crescere e credere in un sogno sin da bambino. Spero di continuare ad indossarla ancora per molto tempo”.

Che differenza hai notato tra il gruppo del 2008 e quello del 2007?

“Nel 2007 ho notato più mentalità, più grinta in campo e più responsabilità voluta dall’allenatore. Non abbiamo mai avuto paura di affrontare un avversario anche se più in alto in classifica, abbiamo sempre fatto sudare ogni vittoria a chiunque. Nel 2008 giocavo insieme agli amici con cui ho iniziato questo sport, gli stessi con cui giocavo da 9 anni, è stata una scelta difficile lasciarli. Avevo maggior legame con ogni singolo compagno, c’era più empatia, quando uscivamo dopo ogni partita ci confrontavamo sempre su cosa avremmo dovuto fare meglio o su cosa invece avevamo fatto bene”.

Obiettivo personale per questo finale di stagione e per il futuro?

“Il mio obiettivo personale, dopo quello di riaffermarmi qua per altri anni, è sempre stato quello di raggiungere la doppia cifra in campionato, ci sto provando partita dopo partita e piano piano mi sto  avvicinando sempre di più”.

Hai un calciatore preferito o a cui ti ispiri?

“Il giocatore a cui mi ispiro è Lukaku, credo di avere un modo di gioco molto simile al suo, copertura della palla e appoggio al compagno a sostegno. Dovrei migliorare comunque sulle sponde, a volte imprecise, e su i calci di rigore per avvicinarmi sempre di più a lui”.